''8 settembre 1943: L'ora delle scelte''. Pillole di Resistenza. Primo episodio
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"8 settembre 1943: L'ora delle scelte" a cura di Nicola Barbato (ISREC-Lucca). Primo episodio del video progetto "Pillole di Resistenza", curato dalla Rete toscana degli Istituti della Resistenza e dell'età contemporanea e promosso dalla Regione Toscana. #RaccontiamolaResistenza #25aprile2020 L'8 settembre 1943 e la proclamazione dell'armistizio segnano l'avvio per gli italiani di eventi tragici e dirompenti. Complice l'impreparazione e l'incertezza delle autorità militari e politiche, migliaia di soldati impegnati sui vari fronti di guerra si sbandano e cadono prigionieri dei tedeschi. In patria, la fuga irresponsabile di Badoglio e di Vittorio Emanuele III da Roma verso Brindisi, nel territorio già in mano agli Alleati, lascia il resto del Paese privo di una guida e sotto il controllo delle autorità tedesche e dei fascisti collaborazionisti della Repubblica Sociale Italiana. L'effimera illusione di un'uscita indolore dalla guerra che l'armistizio aveva suscitato è spazzata via definitivamente. Ma pur di fronte al tracollo generale, allo sfaldarsi dei tradizionali vincoli di appartenenza e persino del comune senso di identità nazionale, non decadono invece i presupposti di un riscatto collettivo degli italiani. Posti di fronte a una scelta di campo difficile quanto indifferibile, molti di loro danno prova di una tenace e coraggiosa volontà di rivalsa sul fascismo che, ancor prima di assumere il carattere di lotta armata, ha il volto della solidarietà spontanea prestata ai soldati sbandati, agli ex prigionieri alleati evasi dai campi fascisti, ai renitenti alla leva e ai perseguitati politici e della razza. Una solidarietà affrontata con coraggio e pagata, spesso, a caro prezzo. Dopo l'armistizio, coraggiosa e tragica è anche la resistenza dei soldati italiani che, dentro e fuori i confini nazionali, non si consegnano ai tedeschi e, impugnate le armi, soccombono combattendo o cadono prigionieri. Tra le decine di migliaia internati in Germania, molti rinnovano la scelta di non collaborare, scontando al prezzo di crescenti e sempre più gravi patimenti il loro rifiuto di combattere sotto le insegne nazifasciste. Una scelta resistenziale, la loro, a lungo "taciuta", non per questo meno netta di quella compiuta da chi dopo l'armistizio scelse la via dei monti ingrossando le prime formazioni partigiane, né meno degna di essere ricordata. Da scelte come queste passò dopo l'8 settembre il riscatto di una nazione ed ebbe così inizio il lento e sofferto percorso di riconquista della libertà e della democrazia di un intero popolo