FLC Caserta basta precari

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All'incontro avuto con l'amministrazione (10 settembre 2009), durante il presidio davanti al Ministero, la delegazione della FLC Cgil ha ribadito le ragioni della protesta del mondo della scuola e in particolare dei precari che sta animando l'avvio dell'anno scolastico. Sono state rappresentate le situazioni delle diverse regioni italiane e le pesanti ripercussioni sulla qualità del servizio offerto alle famiglie a causa dei tagli agli organici. Sono state segnalate soprattutto le condizioni di sovraffollamento delle classi, con conseguenti rischi connessi alla sicurezza nelle scuole ed un peggioramento generalizzato della qualità dell'offerta formativa. La FLC Cgil, in relazione a quanto dovrebbe essere previsto dall'emendamento in merito ai contratti di disponibilità e agli accordi regionali, ha ribadito che si tratta di soluzioni parziali, insufficienti e inique. In queste ore emerge con sempre maggiore chiarezza che non si tratta di misure aggiuntive a quanto già previsto dalle leggi vigenti, circa requisiti e modalità di accesso al trattamento di disoccupazione ordinaria. Circa la priorità per l'assegnazione delle supplenze brevi assegnate dalle scuole (che in ogni caso ci sarebbe stata...), si annullano di fatto le attuali graduatorie d'istituto, introducendo una pesante discriminazione tra i lavoratori precari oltre a configurare una forma di contratto che sembra debordare dalle normali caratteristiche dei rapporti di lavoro subordinato. Abbiamo, inoltre, richiesto che tra le misure necessarie ad incrementare il numero delle supplenze debbano essere ricompresi gli spezzoni fino a 6 ore. La FLC Cgil ritiene non più rinviabile un tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio, che affronti in termini complessivi le problematiche nella scuola a partire da: un piano straordinario con risorse aggiuntive, l'abolizione dei tagli, un piano certo di immissioni in ruolo per docenti e ATA. In quella sede, si dovranno affrontare, anche con la Conferenza Stato-Regioni, i temi relativi agli accordi regionali che hanno bisogno di un indirizzo generale per garantire un raccordo con gli strumenti nazionali e allo stesso tempo rispondere alle scelte formative di programmazione regionale. Su tali obiettivi la mobilitazione della FLC Cgil continuerà, confermando tutte le iniziative nazionali e territoriali.