Parità e pari opportunità nei luoghi di lavoro delle Marche è il titolo dello studio condotto dalla Ires Cgil Marche, che è stato presentato nella sede regionale del sindacato, ad Ancona. Lo studio ha riguardato 133 aziende dei principali settori manifatturieri delle Marche e analizzato 44.000 occupati di cui 18.000 donne e 26.000 uomini. Dalla ricerca si evince che i principali problemi del mondo del lavoro per le donne sono più o meno quelli già noti: scarsa presenza femminile, concentrata nelle qualifiche più basse, differenze di retribuzione marcate rispetto agli uomini, scarsa flessibilità. Il commento di Daniela Barberesi, Segretaria regionale Cgil. Lo studio approfondisce diversi aspetti che segnalano la mancanza di parità nel lavoro. il dato retributivo è forse quello più evidente. Posto che le differenze retributive nascono da diversi fattori. Il dato complessivo del gap salariale è evidente. Nel campione di aziende preso in considerazione dalla ricerca se la retribuzione media lorda annua di un uomo è di 29.756 euro, quella di una donna scende a 21.072. Dunque le lavoratrici percepiscono in media 8.504 euro in meno rispetto ai lavoratori maschi. Una differenza del 28,8%. Come si può agire a livello di sistema per diminuire questi divari? Serena Sorrentino, della Segreteria Nazionale della Cgil. Un altro strumento utile, secondo la Cgil, a superare queste differenze è la contrattazione collettiva. (7x4News)