Viaggi nella parola: Tullio Altan 1 Moltitudine? Alla fine siamo tutti uguali

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A cura di Augusta Eniti, regia di Paolo Comuzzi / Altreforme. Musiche di Massimo Toniutti. Francesco Tullio Altan è una delle penne più velenose che mai si siano viste in Italia ma capace anche di creare personaggi per bambini di tenerezza infinita, come la celebre Pimpa, il cagnolino a pois disegnato nel 1975 per il «Corriere dei Piccoli». Nello stesso anno i suoi primi fumetti per adulti appaiono su «Linus», giornale del quale sarà per anni collaboratore permanente; le sue famose vignette di satira politica -- molte delle quali imperniate sul più conosciuto dei suoi personaggi, Cipputi, -- vengono pubblicate da «Tango», «Cuore» e «Smemoranda», ma appaiono anche su molti altri giornali italiani, per non parlare della sua decennale collaborazione con «L'Espresso» e, più recentemente, con il quotidiano «La Repubblica». A partire dal 1992 ha illustrato tutta la serie dei romanzi e racconti di Gianni Rodari; tra le opere di altri autori sono da ricordare Il libro dei gatti tuttofare di Thomas S. Eliot, Emilio di Antonio Porta, Il naso di Nikolaj Gogol' e Istruzioni alla servitù di Jonathan Swift. Tra il 1982 e il 1983 ha lavorato ad una serie, diretta da Osvaldo Cavandoli, di 26 filmati di animazione col personaggio della Pimpa per una co-produzione televisiva internazionale RAI, replicata più volte in vari paesi. Nel 1990 ha vinto il premio 'Capri' per il giornalismo e nel 2001 gli sono stati assegnati ben tre premi: il 'Grinzane Junior' per il libro Pimpa vola in Africa, il 'Pozzale' per il libro Anni Frolli e il premio 'È Giornalismo' assegnatogli da Giorgio Bocca e Enzo Biagi «perché le sue vignette, con una capacità di informazione e una sintesi straordinarie, assumono un'importanza non inferiore a un articolo di fondo». (MultiversoWeb)