A cena con Gramsci

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Una produzione teatrale innovativa e interessante ideata da Roberto Rampi e Marta Galli e sostenuta dalla CGIL Lombardia La voce di Gramsci è di Eugenio Finardi . "Un'ottima drammaturgia sulla vita di Gramsci in chiave davvero teatrale e molto moderna: ricca di invenzioni, analogie, suggestioni e senza alcuna banale pedagogia" (Giuseppe Vacca, presidente dell’Istituto Gramsci). “Cena con Gramsci” nasce da uno spunto preciso: Che cosa ha da dirci oggi Antonio Gramsci? Le idee di Roberto Rampi, unite alle suggestioni dell’autore Davide Daolmi che si è concentrato sulla necessità della riscoperta del pensiero e dell'azione di Antonio Gramsci, in particolare sulla straordinaria attualità dei significati che a 70 anni dalla morte del grande filosofo possono ancora parlare al nostro 'oggi'. “Cena con Gramsci” racconta le idee del grande pensatore, le sue lotte, rivissute nella verità e nella finzione di interpreti che sono prima di tutto «uomini qualunque» occasionalmente venuti a incrociare il cammino di Jacopo, il protagonista dello spettacolo, giovane studente universitario laureando in filosofia con una tesi sul pensiero di Antonio Gramsci. Vicende diverse, quotidiane, disincantate, si alimentano nella sua esuberanza contagiosa che cerca lo spunto per ribellarsi alla seduzione dell’apatia. Una laica rappresentazione della vita di «una persona di buon senso», rivissuta stazione per stazione: la risposta al disagio di Jacopo è l’occasione per aprire gli occhi sull’impoverimento culturale che prolifera nell’indifferenza della nostra società attuale. O così sembra. Prodotto dall’Associazione Culturale ArteVOX, con il sostegno di LegaCoop Lombardia, Camera del Lavoro di Milano e CGIL Lombardia, con il patrocinio di Regione Sardegna, Provincia di Milano, Comune di Milano, Fondazione Istituto Gramsci, Fondazione “Giuseppe Di Vittorio”, Casa della Cultura di Milano e F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde Italiane), con la collaborazione di Camera del Lavoro di Oristano e Associazione Culturale Secondo Maggio. Presentato nella rassegna “Revisionare il Revisionismo”, organizzata dalla Casa della Cultura e ha debuttato l’8 e 9 Maggio 2007 al Teatro della Cooperativa di Milano.