La Fabbrica della Ruota

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Telai, orditrici, cardatrici, antichi cartelli-moniti per gli operai, navette e sacchi di lana sembrano mantenere ancora la posizione del ritmo del lavoro, come se il meccanismo si fosse fermato solo un attimo prima di entrare. Se i luoghi hanno una memoria e gli oggetti possono raccontare degli uomini che li hanno usati, l’allestimento creato ritrova le storie di cui la Fabbrica è portatrice e la trasforma in museo di sé stessa. Non si sovrappone, non ricopre, ma da voce, fa riemergere immagini e suoni, circonda le macchine da lavoro e le ricontestualizza. Questo non vuol dire creare una narrazione di sfondo, ma lavorare su un patrimonio culturale, non riducibile né al singolo oggetto, macchinario, né agli accadimenti culturali. Significa che si realizza nel processo di interazione tra il media materiale e quello virtuale. Il percorso museale sul Filo della memoria, presso la Fabbrica della Ruota a Pray frazione di Biella. Il percorso si snoda tra i macchinari dell'antico opificio ed è articolato in due macrosezioni, corrispondenti a due piani diversi dell'edificio: Nel piano terra attraverso quattro videoinstallazioni è rievocata la storia della Fabbrica della Ruota,come la Telodinamia e Gli uomini della Fabbrica; nel secondo cinque videoinstallazioni ripercorrono il rapporto fra il territorio biellese e l'industria laniera qui vengono descritti i luoghi, i personaggi, le denunce delle voci operaie. Museo, 2005 "Sul filo della lana" - Pray, Biella. studioazzurro.com