Landini, Fiom - Cgil: Rete Telecom torni pubblica

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«Una Rete pubblica e neutrale è uno degli elementi di fondo per rendere il nostro paese competitivo per continuare ad essere un paese industriale che produce lavoro. Noi siamo di fronte al fatto che una delle arretratezze del nostro paese sia anche questa. In molti casi grandi gruppi che impresa non vengono ad investire, in particolare in molte zone del mezzogiorno non per un alto costo del lavoro o per l'articolo 18, ma perché c'è un ritardo sugli investimenti, sulle infrastrutture, sull'innovazione tecnologica. Non a caso se si va a vedere quali sono i paesi che hanno investito maggiormente in banda larga e nelle tecnologie si scopre, come la Corea, che una delle ragioni del rilanciato e dello sviluppo di quei paesi è proprio l'aver investito sull'innovazione, sulla ricerca, sulle tecnologie» Nell'intervista a Maurizio Landini, segretario generale Fiom - Cgil, la motivazione che ha portato la Fiom - Cgil ha interrogarsi nel convegno "Per una Rete pubblica e neutrale", su quali siano le strategie migliori per la Banda larga. «Pensiamo che ci sia bisogno di un piano di investimenti per estendere la banda larga in tutto il paese, per farlo diventare, da nord a sud, un paese che sul piano tecnologico e delle tecnologie più avanzate sia nella condizione di poter ospitare investimenti e utilizzare tutto ciò che questo può significare in termini di occupazione e di investimenti». Al centro del dibattito, lo scorporo della Rete Telecom e il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti. Servizio di Giorgio Sebastiano (CorriereCom)