L'Arneide - lo stato fa la guerra ai contadini 4.a parte

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L'Arneide , che deve il suo titolo ad un articolo di Vittorio Bodini, è il racconto di una straordinaria stagione di lotte dei contadini poveri e dei braccianti del Salento nell'immediato dopoguerra. Tra il 1949-1950 ed il 1950-1951 migliaia di contadini si mossero per occupare le terre del comprensorio dell'Arneo, un vasto latifondo allora incolto situato tra le provincie di Lecce, Brindisi e Taranto. Questo documentario è il racconto di quel periodo, con le testimonianze dirette dei protagonisti sopravvissuti. C'era una situazione disperata... furono giornate indimenticabili. Mai avevo visto tanti contadini lottare insieme con tanta determinazione, spinti dallo stesso bisogno di avere la terra per lavorare. Certo, si sarebbe potuto evitare tutto questo se solo si fosse applicata una minima riforma agraria. Ma di promesse ne venivano fatte tante, di concreto però no bitiamu mai nienti . La terra a colonia era poca, di fronte alla fame di lavoro e le aspettative dei contadini erano per un futuro più sicuro. Sarebbe bastato poco, visto quanta terra incolta c'era intorno a Leveranno, perché ci accontentassimo, ricurdatibe ca "lu purieddhru tene li poci subrani, cu nienti si binchia!" , ma i governanti e i padroni non presero mai in considerazione le nostre richieste. Ecco perché le vaste terre dell'Arneo, benché così lontane, rappresentarono per i contadini l'unica speranza ai loro sogni. Quindi le occuparono! L'occupazione durò a lungo e non fu una cosa semplice, si persera tante nuttate . Ci furono aspri scontri con le forze dell'ordine e carceri piene di manifestanti, ma sarebbe potuto arrivare anche l'esercito, tanta era la rabbia che da lì non si sarebbero mai mossi! L'Arneo era un appropriamento di riscatto, "lu uliamu perché eramu fatiare!" Sapevamo che in gioco c'era il futuro nostro e quello dei nostri figli. Devo però dire, che è stato fondamentale l'appoggio di alcune forze politiche, e soprattutto della popolazione che sosteneva con forza li cristiani cà notte e giurnu stianu all'Arneo. Non posso dimenticare l'aiuto e l'incoraggiamento di alcuni personaggi, come l'onorevole Calasso che era lu dirigente capo , "lu Peppu Scalcione" sindacalista, "lu Ninu Pinnetta" ca era mutu spiertu, lu Rusariu Miraglio, lu 'Ntunuccio D'Ambrosio e tanti tanti altri. Ah... se penso a tutte le sofferenze, allo sfruttamento... ho lavorato l'intera vita senza cu tegnu mancu 'nà sciurnata collocata... Tratto da Leverano, un personaggio alla volta: Roccu Torce (2° parte) a cura di Danilo Conte e Luigi Tondo (Anna13Lu)