174517: per il Giorno della Memoria 3.a parte

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174517, il numero che Primo Levi portava tatuato sul braccio, è il titolo dello spettacolo conclusivo il laboratorio teatrale del Liceo Canopoleno di Sassari e della "Botte e il Cilindro" tenuto da Sante Maurizi, Daniela Cossiga e Anna Maria Canneddu in occasione dell'edizione 2005 della Giornata della Memoria. Testi come il Diario di Anna Frank, Teste tonde e teste a punta di Bertolt Brecht e Se questo è un uomo di Levi sono stati il filo conduttore del lavoro, che ha coinvolto venti giovani attori in un percorso qui e ora della memoria: dall'antisemitismo e dall'intolleranza per il diverso del nascente nazismo e delle leggi razziali fasciste, alla Shoah. In particolare, ad aver ispirato l'azione teatrale sono le pagine del Canto di Ulisse del libro di Levi, quelle in cui Primo prova a insegnare qualche parola d'italiano a Jean, giovane studente alsaziano internato come lui ad Auschwitz: e decide di utilizzare il ventiseiesimo canto dell'Inferno dantesco. Il voler ricomporre ostinatamente nella memoria i versi diventa una forma di resistenza di chi non si rassegna a viver come bruti.