'Prima dell'alba': le difficili condizioni di lavoro delle donne in agricoltura

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La Flai-Cgil, da sempre al fianco dei lavoratori agricoli, ha voluto condurre un viaggio tra le donne che affollano le campagne italiane, indagandone le problematiche, le criticità e le speranze. E il quandro che ne è venuto fuori è sconcertante. Sfruttate, malpagate, e spesso maltrattate. Sono le donne che lavorano nei campi, un numero in costante crescita, che solo in Campania sfiora le 70mila unità. E a loro toccano i lavori più duri e meno qualificati, come la raccolta. Sette, otto o addirittura nove ore, a testa china, con la schiena ricurva, per 28 euro al giorno, nella migliore delle ipotesi. Per le immigrate, infatti, senza permesso di soggiorno e quindi più facilmente ricattabili, la paga giornaliera scende anche fino ai 20 euro, rigorosamente a nero. Per loro, l'esercito rosa che ogni mattina, all'alba, affolla le campagne italiane, la paura è una costante: paura di non essere richiamate a lavorare il giorno seguente, paura di ricevere castighi per una sosta in più al bagno, paura di essere malmenate o ricattate, paura di essere vittime di abusi sessuali.