Regia: Giorgio Ferroni. Casa di Produzione: Documento Film. Anno: 1954. Abstract: Documentario sull'urbanizzazione incalzante degli anni '50 in Italia. Cambia la morfologia del paesaggio: gli spazi aperti della campagna iniziano ad essere occupati dai palazzi che ne serrano l'orizzonte, i vecchi sentieri diventano strade asfaltate. La modernità trasforma e separa l'esistente in centro e margine, costringendo a ri-significare lo spazio da parte di coloro che lo abitano e ad inventare nuove forme e/o rimodellare vecchie strategie di sopravvivenza. I margini della città sono quella zona di confine di una metropoli nella quale convivono, accanto ai nuovi palazzi dei quartieri dormitorio, baracche e baraccati, campi, orti e case coloniche, disoccupati ed emigranti. Il film è l'affresco di un'Italia disordinata, in bilico tra arretratezza e miracolo economico. Il documentario ha un commento parlato poetico, nel quale si definiscono "casette" le baracche e "sana gioia di vivere" la maschera tragica del suonatore di pianola. Le immagini di degrado e miseria sono molto eloquenti. Dar voce alla democrazia, combattere il comunismo e i regimi dell’Est, era lo scopo primo dell’USIS: United States Information Service, attraverso la diffusione dell'american way of life, come esempio da seguire. Una grande macchina di propaganda volta a ricevere il consenso politico in tutti i paesi usciti spossati dalla seconda guerra mondiale. (Aamod)