Bilanci & Austerità: troppo, troppo presto?

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Fino a 100.000 membri del sindacato sono in marcia su Bruxelles oggi (29 settembre) per chiedere un ammorbidimento dei tagli draconiani dei piani austerità inseriti nei bilanci dei paesi dell'UE. I sindacati sperano che la loro azione porti ad un ripensamento delle strategie nazionali e comunitarie anti-recessione. Si prevedono decine di migliaia di persone che viaggeranno da tutto il continente per arrivare nella capitale dell'Unione europea per una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni. Proteste di solidarietà sono previste anche in numerosi Stati membri, tra cui Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia e Polonia. La Spagna, nel frattempo, sta vivendo il suo primo sciopero generale dal 2002 con i principali sindacati del paese - l'UGT e le CCOO - marciano contro le misure di austerità introdotte dal governo socialista di José Luis Zapatero. La European Trade Union Confederation (ETUC), la forza principale dietro la marcia di Bruxelles, si augura che con l'invio di un messaggio forte si possa indurre un ripensamento su programmi di austerità che considera draconiani. In un'intervista del 28 settembre con EurActiv, il Segretario Generale della CES John Monks ha spiegato che i sindacati ritengono che i governi nazionali e i leader dell'Unione siano andati troppo lontano, e troppo presto, in preda al panico al momento della comparsa della crisi greca, con e l'adozione di misure di austerità che hanno portato ad un "rischio reale" di una recessione double-dip. Conny Reuter, presidente della Piattaforma sociale, una rete di ONG sociali europee, condivide il parere dei sindacati, e prima di partire per unirsi marcia oggi a Bruxelles ha detto ad EurActiv che i bilanci over-the-top hanno portato ad un pericolosa taglio della spesa sociale in tutta l'Unione europea, partendo dalla riduzione del 30% degli stipendi degli insegnanti in Lettonia. (EuxTv)