Metti una notte di guardia un gruppo di compagne e compagni della Cgil. Metticeli dopo un raid fascista nella sede nazionale di Corso Italia. Mettili davanti alla loro Casa, alla Casa del Lavoro. Sentirai l’orgoglio, l’energia, la rabbia che si respirano. Li avvertirai nell’aria fredda delle lunghe ore che precedono l’alba. Tra mezzanotte e le 6, il primo turno, al quale seguiranno gli altri tre, per tornare di nuovo a mezzanotte. Ogni giorno. Lo ha deciso l’organizzazione subito dopo l’attacco. Un modo concreto per difendere il palazzo, ma anche per raccogliere la spinta ideale, la volontà di rendersi utili di tante compagne e tanti compagni che hanno pianto e stretto i pugni quando hanno visto quel letto di vetri, computer rotti, librerie rovesciate, quadri sfregiati, bandiere a terra. E si sono precipitati a Corso Italia seguendo l’istinto e il cuore ancor prima che la ragione.