Il documentario nasce da un progetto di Giuliano Bugani in seguito all'Accordo sulle Rappresentanze Sindacali firmato da CGIL, CISL, UIL e dalla Confindustria il 28 giugno 2011, e, contro il quale, la base FIOM sciopera per la prima volta nella sua storia contro il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso. Il documentario attraversa città di tutta Italia nelle voci e nelle immagini di lavoratrici e lavoratori FIOM, RSU di fabbrica, portando alla luce il disagio e la rabbia degli iscritti sulle conseguenze dell'Accordo del 28 giugno 2011, ma non solo. Le interviste del documentario cominciano nel settembre 2011, attraversando fasi cruciali quali la caduta del governo Berlusconi e l'insediamento del governo dei tecnici con le sue riforme e l'innalzamento dell'età pensionabile, la cancellazione dell'Articolo 18, e la Riforma del Welfare, senza che vi sia stata un'ora di sciopero da parte della CGIL. Il documentario ripropone le fasi della lotta isolata della FIOM, dallo sciopero nazionale del 9 marzo 2012 a Roma, e di altre assemblee e scioperi articolati di zona continuati nella primavera del 2012. Il film pone le sue battute finali con la sconfitta delle lotte FIOM e la cancellazione dell'Articolo 18, in seguito alla quale anche la stessa dirigenza della Camusso viene duramente messa in discussione. Giuliano Bugani è operaio metalmeccanico e giornalista, e autore di altri documentari sociali. Daniele Marzeddu è fotografo e videomaker e autore di altri documentari. Le musiche del film sono degli Assalti Frontali tratte dall'album "Profondo Rosso" (2011).